mercoledì 16 marzo 2016

Alice Vezzani - L'AMANTE DEL RE


Questo romanzo è pubblicato gratuitamente a puntate qui:


Sinossi:
C'era una volta un re.... naturalmente innamorato, ma nel 1300 l'amore era destinato solo ai sognatori che lo cantavano nei sonetti, un'epoca, in cui l'onore e la patria venivano prima di tutto e i matrimoni tra nobili erano decisi per motivi economici e politici. Un re che aveva tutto, potere, terre e ricchezza ma che non poteva avere quello per cui avrebbe dato la vita: la donna che più amava.
Ma Sibbe voleva credere a quella fiaba e si abbandonò teneramente all'amore, con tutto il trasporto della sua giovane età. La dura realtà però la costringerà a fare scelte diverse e sposerà il suo amico Kiri, consapevole e felice del fatto che lui non l'amerà mai come un marito. Kiri infatti è segretamente innamorato di suo fratello.
La storia di Sebastian I d'Inghilterra e Sibbe, di Kiri e Hroar si intreccia sullo sfondo di periodo, il Medioevo, in cui la Chiesa imponeva le sue regole, le guerre erano sanguinarie, l'amore era solo un sogno per pochi, l'adulterio e l'omosessualità erano puniti dalla legge in pubblica piazza. 


Di seguito troverete i capitoli con le scene hot di questo romanzo pubblicato su Wattpad.



Capitolo 14

Sebastian le slacciò completamente la camicia e i lembi delle mutande. L'aiutò a sfilarla e le accarezzò dolcemente in mezzo alle gambe, con enorme piacere la trovò incredibilmente calda e umida. Dopo che la rabbia per averla vista tra le braccia di Kiri era evaporata all'istante quando l'aveva vista addormentata nel letto, si era ripromesso che sarebbe stato gentile e avrebbe fatto con calma, ma non ce la faceva più, stava diventando un dolore fisico. Le allargò le gambe guardandola dritto negli occhi, in lei non c'era terrore o paura, ma una luce che lo chiamava. Tenendola ferma si spinse dentro di lei con forza mentre lei urlava di dolore, poi spinse ancora più in fondo mentre lei si irrigidiva per l'intrusione. Aspettò che il suo corpo si abituasse e quando il suo viso si rilassò, cominciò a muoversi piano dentro di lei, sentendo ogni piccola contrazione dei suoi muscoli, mentre le sue labbra la baciavano avidamente sul viso.
L'emozione di essere dentro di lei, fu talmente forte che Sebastian non riuscì più a parlare. Ora voleva solo darle piacere e poi soddisfare il proprio. Di solito non era così altruista con le donne, ma con lei le cose erano molto diverse. Non era solo sesso, era qualcosa che gli spaccava il cuore, che faceva male ma allo stesso tempo bene. Ascoltando i suoi sussurri e i suoi gemiti la portò al piacere velocemente e poi si concesse di affondare in lei riempendola completamente sempre più in fondo.
Esausto si appoggiò a lei senza schiacciarla dandole l'ultimo bacio prima di sdraiarsi su un lato e addormentarsi profondamente.
Sibbe restò un attimo immobile con gli occhi chiusi poi sentendo il respiro regolare di lui li aprì e lo fissò. Non poteva credere a quello che era successo, le sembrava un sogno fino a che il dolore non le aveva dato la certezza assoluta che non lo era. Si girò verso di lui contemplando i suoi lineamenti perfetti alla luce vibrante della candela. La barba che gli ornava la bocca carnosa, il naso diritto, gli zigomi alti e il mento deciso. Allungò la mano accarezzandogli i peli sul petto e fermando la mano sul suo cuore. Batteva forte e regolare, forse quella sarebbe stata l'unica notte a sua disposizione e non voleva sprecarla dormendo. Gli accarezzò i muscoli dell'addome e delle braccia e scostando il lenzuolo scoprì la sua intimità. Non ne aveva mai visto uno così vicino, ma gli sembrò perfetto e bellissimo. Voleva toccarlo ma allo stesso tempo aveva paura, non voleva svegliarlo. La curiosità prese il sopravvento e mordendosi il labbro allungò la mano.
–Ehi! Cosa pensi di fare? – Disse Sebastian scrutandola con gli occhi socchiusi.
Lei ritrasse la mano spaventata, e alzando lo sguardo trovò il suo sguardo divertito e il suo sorriso la lasciò senza fiato e non riuscì a distoglierlo.
Sebastian si era risvegliato quando la sua mano aveva cominciato a toccargli il petto, aveva imparato in battaglia a non dormire mai di un sonno profondo, quello gli aveva salvato la vita più di una volta e ora non gli aveva fatto perdere quella scena a cui non avrebbe rinunciato per nessun motivo la mondo.
Le accarezzò il viso mentre lei lo guardava con gli occhi spalancati.
–Continua, ti prego, soddisfa la tua curiosità. – Gli prese la mano e la guidò verso il suo membro.
Sibbe distolse lo sguardo dal suo viso e li abbassò guardando la sua mano che si stringeva intorno a quell'asta.
–Muovi la mano, lentamente.
Lei ubbidì e sentì mentre cresceva intorno alle sue dita.

Sebastian emise un gemito di piacere, incentivandola a muoversi sempre più veloce. Poi la fermò bruscamente, sentendo che era di nuovo sull'orlo dell'orgasmo. Le prese la mano e se la portò alle labbra, baciandola e portandosela al petto. La fece di nuovo sdraiare e mentre la baciava con passione entrò di nuovo dentro di lei. Questa volta si concesse tutto il tempo per darle piacere e continuò a lungo fino a che lei non fu esausta. Poi raggiunse un altro orgasmo potente e soddisfacente, dopo di che si abbandonò sul materasso e si addormentò di colpo tenendola tra le braccia.

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QUI: Capitolo 15 su Wattpad



Capitolo 19

Hroar barcollò sulle scale poi fino alla sua camera, aprì la pesante anta e sbatté la faccia contro lo stipite della porta mentre cercava di entrarci.
–Ahi! – Brontolò potandosi la mano alla fronte.
–Tutto bene? – Kiri si alzò e andò verso di lui.
–Quelll maledettaa portaa che no stta ferrrma, – sbiascicò alzando la voce.
–Sshhh Hroar o sveglierai tutti, – chiuse la porta col catenaccio e contemplò il gigante che gli dava le spalle. Era dritto e ondeggiante in mezzo alla stanza sembrava non sapesse cosa fare. Quella notte si era ubriacato peggio delle altre volte.
–Hai bevuto parecchio.
–Nn è vero.
Hroar cominciò a spogliarsi con movimenti lenti e goffi fino a quando fu nudo. Kiri era rimasto vicino alla porta e lo osservava vacillare avanti e indietro pronto a sorreggerlo nel caso avesse perso definitivamente l’equilibrio. Quando l’amico si girò all’improvviso non poté evitare di notare l’enorme erezione che brillava alla luce della luna che filtrava dalla finestra. Trattenne il fiato fino a quando Hroar non si buttò sul letto supino. Era così magnifico che Kiri dovette concentrarsi per non fare qualche stupidaggine. Anche lui si sentiva già incredibilmente duro. Dopo qualche minuto Hroar cominciò a russare rumorosamente. Si inumidì le labbra sentendo una gran sete. Voleva toccare quell’uomo, assaggiarlo e che Odino lo perdonasse procurargli piacere.
Si sdraiò accanto al corpo abbandonato, poteva toccarlo senza il suo permesso? Se Hroar dormiva non sarebbe stato complice di nessun peccato e la colpa sarebbe stata solo sua.
Si avvicinò all’erezione potente, solo una volta, solo per sentirne il sapore. Leccò la cappella e il desiderio tenuto nascosto per tutti quegli anni gli arrivò fin dentro al cervello facendolo diventare liquido e inutile. Seguendo l’istinto più feroce e prepotente senza poter scegliere, prese in bocca la punta e la succhiò piano. Hroar fece un suono tra il russare e il gemito e lui si ritrasse spaventato con il fiato corto e le labbra gonfie di smania, pochi secondi dopo l’amico ricominciò a dormire della grossa.
Kiri afferrò la sua erezione mentre riprendeva in bocca quella dell’amico. Era la cosa più dolce che avesse mai assaggiato, un sapore di muschio e selvatico che lo eccitò all’inverosimile. Aveva già fatto una cosa del genere ma non era stato così bello. Prese in bocca tutta l’erezione fino a dove riuscì e poi cominciò a pompare avido e sempre più veloce. Quando lo sentì fremere il suo frutto caldo si riversò nella sua bocca e si lasciò andare anche lui venendo nella sua mano. Lasciò andare il pene dell’amico con uno scocco e si girò tremando dalla parte opposta dandogli le spalle. Dietro di lui non proveniva nessun suono, non sapeva esattamente da quanto tempo perché era stato troppo eccitato e nelle sue orecchie aveva sentito solo il rumore del suo sangue.
Restò immobile per infiniti minuti, come poteva giustificarsi se avesse chiesto spiegazioni? Rabbrividì di paura fino a quando il russare di Hroar riempì di nuovo il silenzio. Odino, grazie!
Chiuse gli occhi e cercò di dormire, il giorno dopo avevano finalmente avuto l’udienza con il re e sarebbe stato deciso il loro destino.
Hroar si svegliò che era ancora buio. Kiri dormiva accanto a lui con un respiro regolare e silenzioso. Si girò verso di lui, l’amico era sdraiato sulla schiena e nonostante le brache il profilo del suo pene era ben visibile. Allungò la mano e gli accarezzò il torace, il ventre piatto e più giù in mezzo alle gambe trovandolo bagnato. Ritrasse la mano stupito. Era venuto? Si portò la mano al viso e annusò lo sperma appiccicoso. Riportò la mano all’inguine dell’altro e lo accarezzò con più determinazione. Kiri si rigirò verso di lui con un lamento, per poi girarsi di nuovo supino. L’erezione cominciò a crescere nella sua mano e lui la strinse. Un altro lamento uscì dalla bocca dell’amico e lui si fermò ritraendo la mano.
Dannazione ma che gli era preso, doveva smetterla prima di creare ulteriore imbarazzo tra di loro. Toccò la propria erezione e imprecò sentendola durissima e dolorosa. Eppure era venuto solo poche ore prima tra le labbra del suo migliore amico.

Tornò a distendersi ma poi si alzò di scatto e uscì in cerca della serva. Prima di trovarla però capì che non era quello che voleva veramente, ma lui e Kiri sarebbero stati nei guai se qualcuno avesse sospettato di loro. Avrebbe dovuto essere scioccato da quello che era successo, invece tutto gli sembrava giusto e normale.
Mentre camminava lungo la riva del fiume ripensò a quello che aveva visto diversi anni prima nascosto tra le fitte foreste di Visby. Era andato a cercare il suo amico Kiri per andare a pesca e lo aveva visto nudo mentre si lasciava toccare da un uomo più vecchio di loro. Era un pescatore che si fermava ogni tanto sulla loro isola. L’uomo lo teneva per il collo e toccava l’erezione di Kiri, all’inizio pensò che gli stesse facendo del male, stava per intervenire quando l’amico era esploso e si era lasciato andare contro il corpo dell’altro che lo aveva sorretto e abbracciato.
Allora era rimasto scosso da quello che aveva visto anche se non capiva bene sapeva che era sbagliato, ma non aveva mai avuto il coraggio di parlarne con Kiri. Nei mesi successivi aveva notato che quando il pescatore restava sull’isola il suo amico spariva per diverse ore. La cosa lo aveva irritato perché aveva dovuto rinunciare a delle belle giornate di pesca e caccia, andare da solo non era divertente. Provava un certo fastidio ogni volta che sapeva che il pescatore era sull’isola perché era preoccupato per Kiri che stava facendo una cosa pericolosa e sbagliata. Adesso però che era lui l’oggetto delle attenzioni dell’amico e non gli sembrava poi così sconveniente.


Riprendi la storia su Wattpad, tra qualche giorno caricherò il capitolo 20. 25/04/2016

1 commento:

dacsohaarmann ha detto...

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